Il custode dei segreti
La campanella del negozio tintinnò quando Lydia varcò la soglia della piccola gioielleria nel vicolo antico. L’uomo dietro al banco, dagli occhi acuti come quelli di un falco e le mani segnate dal tempo, alzò lo sguardo dal suo lavoro.
“Posso aiutarla, signora?”
Lydia posò con cautela i frammenti avvolti in un panno di velluto sul bancone di mogano. “Ho bisogno che venga riparato. È… molto importante.”
Il gioielliere infilò la lente d’ingrandimento sull’occhio e prese i pezzi con una destrezza secolare. Il suo respiro cambiò ritmo quando la luce rivelò l’interno della fascia.
“Questo anello,” mormorò, “non è ciò che sembra.”
Dal cassetto estrasse un registro polveroso, aperto su una pagina del 1992. Il nome saltò fuori come un pugno nello stomaco: Elena Conti. La stessa donna della foto con Sara. La stessa data dell’incisione.
Lydia barcollò. Quell’anello non era mai stato rubato. Era un dono. O forse… un segreto troppo pesante da portare al dito.